Fino ad oggi, il controllo e la verifica delle massicciate ferroviarie è stato realizzato soprattutto attraverso trincee e scavi, intervallati, distribuiti uniformemente e in parti del percorso visibilmente interessate da cedimenti. Questo approccio del lavoro risulta inadeguato per molte ragioni:
- Necessità di interrompere il flusso ferroviario;
- Lunghi tempi di realizzazione;
- Risultati esclusivamente localizzati.
In questi ultimi anni la tecnologia GPR è stata impiegata con grande successo nelle indagini su infrastrutture ferroviarie. Questa tipologia d’intervento si serve di un sistema hardware e software studiato ad hoc, che tiene conto delle grandi distanze e della necessità di non interferire con i normali flussi ferroviari.
Questo particolare sistema permette di raccogliere e memorizzare tutti i dati del sottosuolo ed abbinarli ad immagini reali della corrispondente parte di superficie. Le antenne radar vengono installate sulla parte esterna del convoglio ferroviario e il processo di acquisizione dei dati viene attuato nel corso del tragitto compiuto dal treno, a velocità che possono raggiungere anche i 160 km\h.
Fare in modo che la geometria del rilevato ferroviario rimanga inalterata è di fondamentale importanza per la sicurezza degli utenti della ferrovia. Le sollecitazioni meccaniche con il passare del tempo creano dei dissesti al ballast e al sub-ballast al punto da poter causare cedimenti strutturali e potenziali deragliamenti. L'utilizzo della tecnologia radar, come supporto per la diagnostica e la pianificazione degli interventi è ampiamente apprezzato e usato in tutta Europa. Questa tecnologia non distruttiva permette di raccogliere una grande quantità di dati in poco tempo lavorando senza interrompere o alterare il normale flusso ferroviario.